Negli ultimi anni, il tema del canone RAI ha suscitato un acceso dibattito tra cittadini e istituzioni, soprattutto in merito ai costi e alle modalità di pagamento. Con l’annuncio che nel 2025 il canone tornerà a essere fissato a 90 euro annui, una cifra che si discosta dai 70 euro previsti per il 2024, si sono riaccese le discussioni su questa tassa.
Nonostante le dichiarazioni ottimistiche del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la proposta di riduzione non ha trovato spazio nel recente Decreto fiscale, lasciando molti a chiedersi quali saranno le implicazioni di questa decisione. In questo articolo, esploreremo tutte le novità riguardanti il canone RAI: il costo previsto per il 2025, le situazioni in cui è possibile richiedere esenzioni e le modalità di pagamento disponibili. Un’analisi dettagliata per comprendere meglio cosa ci attende e come affrontare al meglio questo obbligo.
Cos’è il canone RAI?
Il canone RAI è un’imposta annuale che grava su tutti i possessori di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di programmi televisivi. La legge italiana stabilisce che il canone debba essere pagato non in base all’effettivo utilizzo del televisore, ma esclusivamente sulla base della detenzione dell’apparecchio. Pertanto, anche se il televisore non viene utilizzato per ricevere segnali televisivi, la tassa deve comunque essere versata.
Il canone, ufficialmente noto come canone di abbonamento per la radioaudizione, è stato introdotto con l’obiettivo di finanziare la RAI, la radiotelevisione pubblica italiana, che offre un servizio di informazione, cultura e intrattenimento a livello nazionale. La RAI, essendo un ente pubblico, ha infatti bisogno di risorse economiche per garantire la qualità e la varietà dei programmi che produce, mantenere il servizio pubblico su scala nazionale e ridurre la dipendenza dalla pubblicità. Il canone, quindi, rappresenta una forma di finanziamento pubblico destinata a sostenere la missione di servizio pubblico dell’emittente.
Negli ultimi anni, il pagamento del canone RAI è stato semplificato, soprattutto per le famiglie che possiedono una connessione elettrica domestica. Dal 2016, infatti, il canone è stato inserito nella bolletta dell’energia elettrica, una misura che ha ridotto l’evasione e facilitato il pagamento per la maggior parte dei cittadini. L’importo del canone è fissato annualmente e viene aggiornato dalla legge finanziaria.
L’evoluzione del canone RAI
Essendo un canone e non una tassa, il canone RAI implicava un pagamento volontario, che scaturiva dall’utilizzo di un servizio, a cui erano obbligati tutti coloro che possedevano almeno un televisore in casa. Questo sistema ha reso il canone una delle tasse più evase, con stime ufficiali che indicavano un tasso di evasione del 25%. L’unico deterrente era la possibilità di controlli da parte degli esattori, che potevano recarsi nell’abitazione per verificare la presenza di un televisore.
Un crescente malcontento nei confronti del canone ha iniziato a manifestarsi, soprattutto con l’emergere delle televisioni private gratuite e l’espansione dell’offerta televisiva. La domanda che si è fatta sempre più strada era: “Perché devo pagare la RAI quando posso accedere ad altri canali che offrono contenuti simili?” Fino agli anni ’60, infatti, c’era solo la RAI con due canali, e il pagamento del canone sembrava più giustificato, considerando che poche famiglie potevano permettersi un televisore.
Il governo Renzi e il canone in bolletta
Nel 2016, il governo Renzi adottò una strategia duplice per il canone RAI: ridurre l’importo e aumentare la sua diffusione. La soluzione scelta fu di includere il canone nella bolletta dell’energia elettrica, consentendo a chi non desiderasse pagarlo di dover dimostrare di non possedere una televisione.
Il canone fu inoltre ridotto da 113 euro a 90 euro e suddiviso in 10 rate mensili da gennaio a ottobre. Pertanto, tutti gli intestatari di un contratto di fornitura elettrica domestica erano obbligati a versare il canone. Per esentarsi dal pagamento, era necessario presentare un’autocertificazione attestante l’assenza di un apparecchio televisivo, accompagnata da eventuali controlli.
Aumento del canone RAI 2025
Nel 2025, il canone RAI tornerà a 90 euro, l’importo applicato tra il 2017 e il 2023, invece dei 70 euro previsti per il 2024. Nonostante le dichiarazioni del Ministro Giorgetti che parlavano di una possibile riduzione graduale della tassa, l’emendamento per abbassare il canone è stato respinto durante l’approvazione del Decreto fiscale 2025.
La decisione è stata influenzata dalla contrarietà di Forza Italia, che ha scelto di ripristinare la tariffa precedente per recuperare i 430 milioni di euro persi nel 2024 e ottimizzare i costi interni fino al 2027. Per il 2025, sono previsti due distinti canoni:
- Canone tv ordinario: riguarda la detenzione di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive all’interno di un’abitazione privata (ambito familiare);
- Canone radio-tv speciale: si applica alla detenzione di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive al di fuori dell’ambito familiare, nell’esercizio di un’attività commerciale e a scopo di lucro diretto o indiretto (esempio: alberghi, bar, ristoranti, uffici, ecc.).
Chi deve pagare il canone RAI?
Il canone RAI deve essere pagato da chiunque possieda, presso la propria residenza, un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive, come un televisore, ma anche altri dispositivi come computer, smartphone e tablet, se utilizzati per guardare contenuti televisivi.
Secondo la normativa vigente, il canone RAI viene addebitato sulla bolletta dell’elettricità, salvo che il contratto di fornitura non sia intestato a una persona diversa dal possessore del televisore. In questo caso, il pagamento deve essere effettuato separatamente con il modello F24, entro il 31 gennaio. Questo sistema semplifica la riscossione del canone.
Le condizioni per il pagamento del canone RAI sono le seguenti:
- Un componente della famiglia anagrafica deve essere intestatario di un contratto di fornitura elettrica nell’abitazione in cui si ha la residenza;
- La famiglia deve possedere una TV o un apparecchio in grado di ricevere trasmissioni televisive.
Se all’interno della famiglia nessuno è intestatario di un contratto elettrico domestico residenziale, ma si possiede un televisore, il pagamento del canone deve essere effettuato in un’unica soluzione, entro il 31 gennaio dell’anno in corso, tramite il modello F24.
Costo per il canone RAI 2025
Come accennato precedentemente, a partire dal 1° gennaio 2025 il canone RAI tornerà a 90 euro annui, dopo la temporanea riduzione a 70 euro nel 2024. La decisione di ripristinare l’importo originario è stata presa dal Parlamento per garantire una fonte di entrate stabile per la televisione pubblica.
Con circa 20,4 milioni di italiani che attualmente versano il canone, si prevede che l’incasso complessivo torni a circa 1,9 miliardi di euro, in linea con le entrate del 2023. Il canone era stato fissato a 90 euro dalla Legge di Bilancio 2019 e mantenuto invariato fino al 2023.
Come si paga il canone RAI direttamente in bolletta?
Il canone RAI può essere pagato direttamente attraverso la bolletta elettrica per tutti i clienti con un’utenza domestica residente. Per verificare se un’utenza è considerata “domestica”, è sufficiente controllare la seconda pagina della bolletta nella sezione “contratto”, dove alla voce “tipologia cliente” dovrebbe apparire la dicitura “domestico residente”.
A partire dal 2025, l’importo del canone sarà di 90€, suddiviso in 10 rate mensili da 9€, che saranno addebitate nelle bollette della luce da gennaio a ottobre. L’importo addebitato varierà in base alla frequenza di emissione della bolletta:
- 9€ per le bollette mensili;
- 18€ per quelle bimestrali.
Ad esempio, se la tua bolletta è bimestrale e viene emessa a febbraio 2025, includerà il pagamento delle prime due rate del canone televisivo, relative ai mesi di gennaio e febbraio, per un totale di 18€. Se invece la bolletta è mensile, troverai un addebito di 9€ su ciascuna bolletta da gennaio a ottobre.
Chi non è obbligato a pagare il canone RAI nel 2025?
Esistono alcune esenzioni al pagamento del canone RAI. Nel 2025, ad esempio, sono esenti coloro che soddisfano i seguenti requisiti:
- Coloro che dichiarano di non possedere alcun televisore o un dispositivo in grado di ricevere il segnale radiotelevisivo nella propria abitazione. Il richiedente deve dimostrare di non avere apparecchi in nessuna delle abitazioni ad uso domestico residenziale in cui è attiva un’utenza elettrica a suo nome;
- Gli anziani di oltre 75 anni con un reddito annuo inferiore a 8.000 euro, considerando anche quello del coniuge, senza conviventi con reddito proprio (eccetto collaboratori domestici, colf e badanti);
- I militari delle Forze Armate Italiane ricoverati in ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno. Tuttavia, se un membro delle Forze Armate vive in un appartamento privato all’interno di una struttura militare, non è esonerato dal pagamento del canone. L’esonero è previsto anche per i militari di nazionalità straniera appartenenti alle Forze NATO;
- Agenti diplomatici, funzionari o impiegati consolari, funzionari di organizzazioni internazionali o militari di cittadinanza non italiana, nonché personale civile non residente in Italia di nazionalità non italiana, appartenenti alle forze NATO di stanza in Italia. L’esonero si applica solo ai Paesi che offrono lo stesso trattamento ai diplomatici italiani;
- Rivenditori e negozi che effettuano riparazioni di televisori, senza necessità di presentare alcuna richiesta;
- Gli eredi, in caso di decesso dell’intestatario della fornitura elettrica. In mancanza di comunicazione, lo Stato addebiterà il canone RAI sulla bolletta ancora intestata al defunto. È importante ricordare che, ad eccezione dei casi di decesso, la dichiarazione di esenzione deve essere rinnovata annualmente.
Come funziona la disdetta del canone RAI 2025?
Ci sono diverse modalità per disdire il canone RAI nel 2025, a seconda dei soggetti che presentano la richiesta:
- Dichiarazione di non possesso TV o simili: la disdetta può essere effettuata tramite l’applicazione web sul sito dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure tramite intermediari abilitati. Se non è possibile inviare la richiesta telematicamente, è possibile utilizzare il modello (Pdf 319 kb) da inviare via raccomandata senza busta all’indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino;
- Over 75 con reddito sotto gli 8.000 euro: la disdetta può essere inviata tramite il servizio postale in plico raccomandato, senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino. È necessaria anche una copia di un valido documento di riconoscimento. In alternativa, è possibile inviare la richiesta firmata digitalmente tramite posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.RAI.it o consegnarla a mano presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate;
- Diplomatici e militari stranieri o rivenditori TV: possono presentare la disdetta mediante una dichiarazione sostitutiva inviata tramite servizio postale in plico raccomandato senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.
Per ulteriori dettagli su pagamenti e disdette, l’Agenzia delle Entrate ha risposto alle domande più frequenti sul canone in una specifica pagina. Per informazioni gratuite sul canone TV, è possibile contattare il numero verde 800.93.83.62, attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 21.
Altre informazioni utili sul canone RAI 2025
Il canone RAI è dovuto una sola volta, anche se si posseggono più abitazioni. Infatti, l’addebito avviene esclusivamente sulla bolletta della casa di residenza, senza ripetizioni su altre proprietà. Al contrario, chi utilizza un televisore in locali o attività commerciali deve pagare un canone speciale, separato da quello per uso domestico, che viene gestito tramite il fornitore energetico del locale.
È importante sottolineare che il canone RAI appare come una voce distinta in bolletta e non incide sulla base imponibile. Inoltre, il mancato pagamento del canone non porta al distacco dell’energia elettrica; la riscossione è affidata all’Agenzia delle Entrate, che provvede a notificare gli utenti inadempienti. Anche nel caso di rateizzazione della bolletta, il pagamento del canone deve avvenire entro la scadenza prevista.