Il mercato dell'energia02 Settembre 2024

Impianto fotovoltaico industriale: come funziona

L’installazione di impianti fotovoltaici industriali rappresenta una strategia vantaggiosa per le aziende, non solo per ridurre i costi energetici, ma anche per migliorare la propria immagine ambientale. Grazie all’utilizzo di energie rinnovabili, le aziende possono infatti dimostrare un impegno concreto nella salvaguardia dell’ambiente, acquisendo una reputazione positiva. Nell’ambito della sostenibilità energetica è dunque opportuno capire in cosa consiste un impianto fotovoltaico industriale, dove può essere installato, a quanto ammontano i costi, e quali incentivi sono previsti per le aziende.

Cosa è un impianto fotovoltaico industriale?

L’industria consuma grandi quantità di energia per alimentare macchinari avanzati, svolgere processi di trasformazione delle materie prime e mantenere temperature e pressioni elevate. In particolare, l’energia solare rappresenta una fonte inesauribile e sostenibile che può essere sfruttata in diversi settori industriali per ridurre la dipendenza da fonti non rinnovabili e tagliare i costi energetici a lungo termine.

L’impianto fotovoltaico industriale è un modo efficiente ed economico per le imprese di generare energia dal sole e ridurre i costi. Con potenze massime superiori a 100 kWp, questi impianti possono essere utilizzati per l’autoconsumo o per la produzione e vendita di energia elettrica. Grazie allo sfruttamento di questa energia rinnovabile, le aziende possono generare energia pulita e rinnovabile per alimentare i loro processi produttivi, riducendo le emissioni di gas serra e contribuendo alla sostenibilità ambientale.

Come funzionano i pannelli fotovoltaici di un impianto industriale?

I pannelli fotovoltaici svolgono un ruolo fondamentale nella trasformazione dell’energia solare in elettricità utilizzabile. Grazie alla loro capacità di convertire in energia elettrica l’energia dei fotoni presenti nella luce solare che colpisce le celle che compongono il modulo, i pannelli fotovoltaici sono in grado di generare corrente continua. Questa corrente viene poi inviata all’inverter, che si occupa di trasformarla in corrente alternata, la forma di energia elettrica utilizzata comunemente nelle industrie.

L’installazione di pannelli fotovoltaici può essere effettuata sul tetto o sul terreno, ma è importante valutare diversi aspetti prima di prendere una decisione. Dal punto di vista tecnico, il posizionamento sul tetto è la soluzione migliore in quanto si evita o comunque si limita il fattore dell’ombreggiamento, che è una delle cause di inefficienza dell’impianto. Per installarli sul terreno, invece, è necessario considerare l’utilizzo di terreni marginali, per evitare conflitti con le attività produttive, abbastanza ampi e che rispettino i limiti imposti dalla normativa.

Tutti i vantaggi di un impianto fotovoltaico industriale

L’investimento in un impianto fotovoltaico industriale offre diversi vantaggi che possono portare benefici sia economici che reputazionali per l’azienda. Tra i principali:

  • Abbattimento dei costi dell’energia e conseguente rientro dell’investimento;
  • Parziale indipendenza dalla rete elettrica;
  • Ammortamenti fiscali ordinari come cespite aziendale;
  • Miglioramento della brand image e della reputazione;
  • Riduzione delle emissioni di CO2 e possibilità di inserire questi dati nel bilancio di sostenibilità.

Quanto costa un impianto fotovoltaico industriale?

Un impianto fotovoltaico ha un costo iniziale di circa 1.000 euro per kW. Tuttavia, un investimento per un impianto da 100.000 euro (100 kW) può rientrare in 3 anni grazie ad ammortamenti fiscali e risparmio in bolletta. Dall’anno successivo, si può ottenere un beneficio medio annuo di circa 30.000 euro.

La manutenzione dell’impianto consiste principalmente nella pulizia dei pannelli solari, con un costo di circa 3.000 euro all’anno per un impianto da 100 kW. Inoltre, è obbligatoria una revisione quinquennale dei sistemi di interfaccia tra inverter e rete da parte di tecnici competenti. Questo intervento può essere combinato con la pulizia annuale.

Infine, i pannelli fotovoltaici sono altamente riciclabili e il loro smaltimento è regolato dalla normativa RAEE. Il costo dello smaltimento è quindi a carico del produttore, garantendo un impatto ambientale praticamente nullo nel lungo termine.

Quanto produce un impianto fotovoltaico industriale?

L’Unione Europea ha realizzato una mappa solare che mostra il livello di produzione di energia in Italia in base alle diverse zone geografiche. Considerando un impianto da 1 kW, con una produzione annuale stimata di 1000-1100 kWh nelle regioni settentrionali, 1200-1300 kWh nelle regioni centrali e 1400-1500 kWh nelle regioni meridionali, è possibile calcolare la produzione totale in base alla potenza dell’impianto che si vuole installare.

In questo modo, le aziende possono valutare attentamente la quantità di energia che desiderano generare e scegliere la migliore soluzione per le proprie necessità energetiche. Tuttavia, è necessario considerare il fatto che i pannelli fotovoltaici industriali non sono in grado di catturare e trasformare il 100% dell’energia solare per vari motivi.

In primo luogo, la maggior parte della luce solare è composta da fotoni con energia troppo bassa per essere convertita in elettricità, e solo una parte della luce solare che colpisce i pannelli viene effettivamente convertita in energia. Oltre a questi elementi intrinsechi, ci sono altri fattori che influenzano il rendimento del fotovoltaico:

  • Sporcizia: un impianto fotovoltaico, se non adeguatamente pulito, potrebbe non funzionare al massimo delle sue capacità, nonostante non subisca l’obsolescenza;
  • Ombra: in alcuni casi, gli edifici hanno zone perennemente o temporaneamente in ombra. Questi inconvenienti possono essere previsti con anticipo e si può agire di conseguenza, posizionando il fotovoltaico su zone più esposte;
  • Temperatura: se le celle si surriscaldano, questo avrà un impatto negativo sull’efficienza dei moduli e sul rendimento dell’impianto. Più è alta la temperatura di funzionamento, meno efficienza otterremo dai pannelli;
  • Dispersioni elettriche: nel momento in cui si utilizzano cavi e connettori, bisogna mettere in conto la possibilità che ci siano delle piccole perdite di rendimento a causa di piccole dispersioni di elettricità;
  • Inverter: è fondamentale considerare che l’efficienza degli inverter, tendenzialmente, si aggira attorno al 96/97%. L’efficienza è ottimale quando la potenza della corrente continua in ingresso è elevata;
  • Vita dell’impianto: la durata media del fotovoltaico è 25 anni. Chiaramente, durante il ciclo di vita dell’impianto, l’efficienza non sarà costante. Si stima che ogni anno ci sia una perdita di efficienza dello 0,5%, a causa del degrado fisiologico dei materiali.

Fotovoltaico per le aziende: quali incentivi puoi sfruttare?

La legge di bilancio 2021 ha introdotto un nuovo credito d’imposta del 10% con limite massimo di 2 milioni di euro per le aziende, sostituendo il Super-ammortamento del 130%. Il Decreto Fer1 prevede, invece, incentivi per impianti fotovoltaici di nuova costruzione sopra i 20 kWp, con durata di 20 anni. Le aziende che sostituiscono coperture in amianto ricevono un premio aggiuntivo sulla produzione energetica.

Inoltre, è stata introdotta la possibilità di ottenere finanziamenti tramite la “Nuova Sabatini” per l’acquisto di impianti fotovoltaici, con importi compresi tra 20.000 euro e 2 milioni di euro e una durata massima di 5 anni. Questo incentivo è rivolto alle piccole e medie imprese che desiderano modernizzare i propri processi produttivi. In generale, tutte queste misure mirano a promuovere l’adozione di energie rinnovabili e a sostenere la transizione verso un’economia più sostenibile.

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